Il Dream Team

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3, 2, 1...si parte

Rotta: il mondo sommerso

dell'Agilità.

Sommerso in quanto non ancora noto in una azienda che inizia ad approcciarlo. Può essere applicato in vari settori, ma come? Un tema molto ampio. Occupiamoci quindi degli approcci possibili.

Nel corso della conferenza Agile4Management tenutasi al Palazzo delle Stelline di Milano lo scorso 22 gennaio sono stati presentati scenari per l'introduzione (con successo) dell'agilità nella gestione dei progetti in alcune aziende come Vodafone, BancaSella, Enelx, Credem.

In tutti i casi è emerso come la comunicazione e la condivisione tra azienda, intesa come management e dipendenti è stata  un elemento fondamentale senza il quale le persone non si sentono coinvolte, valorizzate, legittimate.

Il primo step, come già sappiamo dalla teoria della gestione del cambiamento è creare un senso di urgenza questa è la partenza del nostro viaggio.

Il Senso di Urgenza

In alcuni contesti l'approccio è stato quello di creare una sorta di "Dream Team". Il team di persone, scelto su un progetto significativo, dovrà completarlo nella nuova modalità, utilizzando un opportuno framework Agile. L'approccio quindi è empirico e può darci, al termine, degli ottimi feedback su come  poi agirlo nel resto dell'azienda, magari un team per volta.

Siamo in un'ottica di change management dobbiamo introdurre un cambiamento e per farlo capire dobbiamo avere quell'atteggiamento mentale che potremmo riassumere in questo claim di Steve Jobs:  

stay hungry, stay foolish.

Per senso di urgenza si intende mettere in luce tutte le situazioni che non ci possono più tenere nella confort zone e cosa succederebbe se ci ostinassimo a rimanere. Insomma mantenerci affamati e anche un pò folli. John Kotter, professore emerito di leadership ad Harvard ha realizzato un divertente cartone animato dal titolo Our Iceberg is Melting (Il nostro iceberg si sta sciogliendo) che trovate su Youtube e di seguito linkato, dura solo dieci minuti.

In questo video un gruppo di pinguini si rende conto che l'iceberg dove vive la loro numerosa colonia si sta sciogliendo e non resisterà all'estate. Questa è l'opinione di Fred il pinguino più visionario. Fred prima deve convincere il comitato dei saggi dell'urgenza e lo fa attraverso un esperimento che mostra le conseguenze dello scioglimento dell'iceberg. Il successo dell'esperimento spinge i saggi ad avvisare il resto della colonia e ad attivare un piano di ricerca di una nuova casa. Il processo non è noto a priori, i pinguini imparano man mano che procedono e capiscono non solo che dovranno trovare un nuovo iceberg, ma anche che non potranno più ri-diventare stanziali. Dovranno cercare nuove case in continuazione così come è nella loro natura, spostarsi, modificarsi, evolversi. Stare fermi sarebbe la loro fine.

Il Dream Team

Ritornando quindi al senso di urgenza, una volta creato , il passo successivo è creare un "dream team". Un gruppo di persone che si occuperà di delineare una visione della soluzione, verificarla e poi comunicarla assieme alla necessità del cambiamento. Il dream team deve mettere in atto tutte quelle strategie di supporto rivolte a chi fa fatica ad accettare il cambiamento creando piccoli successi nell'immediato (lavorando a sprint). Il dream team deve anche, se necessario, isolare gli eventuali Signor "no no" ovvero quelle persone che sono sempre contrarie a tutto perchè "nessuno si è mai lamentato della situazione attuale" o perchè "cambiare vuol solo dire cambiare in peggio"; vengono rimossi gli ostacoli. Questi sono atteggiamenti fragili che non puntano a migliorare il sistema.

Nel nostro video infatti i pinguini rifiutano soluzioni che potrebbero irrobustire l'iceberg, come mettere della colla....!!! Perchè come scrive Taleb nei suoi libri, questo comportamento irrobustisce il sistema iceberg ma fino al nuovo evento negativo (chiamato da Taleb il Cigno Nero) . I pinguini decidono di cambiare visione e trovare una nuova casa. Ciò che nel mondo aziendale è  un nuovo sistema, un nuovo prodotto, una nuova metodologia. Stiamo evolvendo a fronte di un bisogno, di una urgenza.

Stiamo realizzando implicitamente l'antifragilità.

Conclusioni

Ecco quindi che, come dicevamo all'inizio, un modo per partire è quello di costituire un dream team che realizzi il progetto secondo le nuove metodologie Agile inserendo varie figure professionali, non solo tecniche. Al termine del progetto questo dream team diventerà il gruppo di "evangelisti" che aiuterà l'azienda ad evolvere mutuando la propria esperienza con all'attivo un risultato appena raggiunto.

Naturalmente questo non è l'unico approccio possibile per introdurre il cambiamento nella gestione dei progetti, ma sicuramente un approccio che di per sè incorpora i principi del manifesto Agile e che raggiunge obiettivi concreti ed analizzabili con metriche che ci consentiranno una successiva analisi. 

Buona visione!

Progettazione Digitale e Pensiero Sistemico: la mente digitale al servizio delle donne

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Si parla tanto di approccio manageriale Agile e di organizzazioni orizzontali, in cui l’innovazione è costante e i cambiamenti si adattano a tutto il sistema attraverso un processo di apprendimento continuo.
L’obiettivo del lavoro agile è cambiare il punto di vista sulla sequenzialità delle azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di progetto e sul coinvolgimento in ogni fase di tutti gli attori. Proviamo a pensare ad una giornata-tipo piena di obiettivi da realizzare in cui è difficile delegare pienamente alcune fasi ed è troppo tenerle in carico tutte.


Il problema non è solo attribuire correttamente le priorità o delegare efficacemente, ma è cogliere in
un’ottica sistemica il processo organizzativo ed efficientarlo secondo logiche gestite dagli stessi attori.
Una delle tecniche più utilizzate è il metodo Scrum che consente di procedere per fasi di durata costante e utilizzare il feedback come leva per l’evoluzione dei progetti, tenendo sempre aggiornati tutti gli attori del processo.
Questo consente alle persone coinvolte di esprimere il proprio talento e le proprie capacità piuttosto che
essere controllate.
I team del lavoro Agile (e pensiamo ad ogni forma di organizzazione dalla famiglia, alle associazioni,
all’azienda) si autogestiscono, facendo da manager a sé stessi e auto-organizzando le proprie attività.
E in questo il potenziale femminile può essere molto ben utilizzato.
Il corso si propone di coinvolgere in chiave esperienziale i partecipanti fornendo strumenti pratici in grado di creare consapevolezza e di trasformare i comportamenti.

Destinatarie

Il corso di rivolge a Manager di linea, di staff e di progetto di tutte le funzioni aziendali, ma anche a
tutte le donne che operano in azienda a vari livelli.

Come

Le partecipanti impareranno a:
• Capire l’urgenza del cambiamento
• Acquisire un mind-set agile
• Organizzare il lavoro e le attività dimezzando i tempi e aumentando la leadership di sé stessi
• Prendere consapevolezza dei propri schemi mentali
• Trasformare i comportamenti in azioni positive

Per altre informazioni ed iscrizioni scaricate la locandina del corso sul sito di Human-Acedamy. Il corso si terrà a Milano.

Chi

Il corso sarà tenuto in co-docenza dalla Dott.ssa Rossella Cardinale e da me.

Rossella Cardinale è direttrice scientifica  del Progetto Connessioni (di Human Academy), di cui questo corso fa parte. Rossella, autrice del blog AllenaiPensieri,  è facilitatrice formata alla Pratica collaborativa  e socia dell’AIADC - Associazione Italiana Professionisti Collaborativi. Fa parte di una rete di formatori che offrono servizi alle aziende sul tema dell'intelligenza emotiva e Coordina per AIAS - Confcommercio (Associazione Italiana ambiente e sicurezza) l’Osservatorio “Donne, innovazione e sostenibilità professionale”.
È Professionale Counselor di formazione psicosintetica iscritta al C.N.C.P. e collabora con l’Istituto di psicosintesi di Milano, coordinando gli “Aperitivi letterari”, conferenze sui temi della crescita personale.
Con l'obiettivo di integrare il lavoro su corpo e mente, pratica e insegna Hatha yoga e Pranayama.

Le neuroscienze e il cambiamento

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In questo interessante articolo pubblicato sul Sole24Ore, Come le neuroscienze aiutano nella gestione delle persone di Gian Maria Zapelli, si evidenzia che la nostra mente abbia comportamenti tutt'altro che Agili. Resiste al cambiamento perchè tenta di autoconservarsi, di non provare dolore.

E' innegabile però che chi ha fatto il passaggio da una metodologia tradizionale di project management ad una più agile ha fatto prima di tutto un cambiamento di mentalità. Ironicamente verrebbe da chiedersi se siamo quindi di fronte ad un nuovo paradosso stile Einstein-Podolsky-Rosen?

L'autore dell'articolo sostiene che: "Fortunatamente nella corteccia pre-frontale, solo negli esseri umani, è presente un circuito cerebrale che mette a disposizione due risorse fondamentali, dedicate a completare, se non addirittura contrastare e mutare, il resto della mente. Queste due straordinarie risorse sono il dubbio e l'autocontrollo."

Quindi esercitiamo prima il dubbio, per scardinare comportamenti che non ci appartengono più poi agiamo con l'autocontrollo che ci aiuta ad attuare i nuovi modi, con disciplina e determinazione, al fine di ostacolare il continuo riemergere dei vecchi comportamenti.

Cambiare quindi non è un movimento "verso qualcosa" ma un movimento "da dentro". 

Le neuroscienze ci danno ora la dimostrazione di quello che tutti noi agilisti ma in generale, amanti dei cambiamenti, attuiamo quotidianamente.